I vertici dell’industria audiovisiva internazionale si sono dati appuntamento a Merano. L’obiettivo era confrontarsi sui principali cambiamenti strutturali che stanno interessando il settore. Si è parlato di modelli di finanziamento, dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, della collaborazione internazionale tra i mercati della produzione. L’occasione è stata la quarta edizione dell’Audio-Visual Producers Summit, che si è svolta al Kurhaus dal 21 al 23 luglio, organizzata dall’APA, l’Associazione Produttori Audiovisivi, promossa dal MiC – Ministero della Cultura, con il supporto di MAECI – Ministero degli Affari Esteri, ICE, Provincia Autonoma di Bolzano, IDM Film Commission Südtirol, con la collaborazione di PGA – Producers Guild of America e MPA – Motion Picture Association, e con il contributo di PFX.
Il confronto è stato intenso e approfondito: le discussioni hanno affrontato i nodi cruciali del settore sancendo l’urgenza di una risposta unitaria e determinata dell’industria per rafforzare l’intero sistema produttivo a ogni livello della filiera. Parola d’ordine: fare sistema per essere competitivi. Molti i nomi di rilievo anche d’oltreoceano che hanno partecipato al Summit, tra cui Gary Lucchesi (Partner & Producer PGA) ed Emilie Anthonis (President & Managing Director EMEA, Motion Picture Association).
Nella prima giornata è stato centrale il tema economico. È ormai chiaro a tutti quanto sia importante saper attrarre investimenti esteri, come dimostra l’aumento costante delle coproduzioni. Il solo sistema interno dei finanziamenti e degli sgravi fiscali può non essere più sufficiente. L’argomento è stato ampiamente affrontato nel panel Tax Credit Schemes: A Comparative Approach, in cui si è parlato degli incentivi statali a supporto delle produzioni audiovisive di tre Paesi: Italia, Germania e Regno Unito. I meccanismi sono diversi, ma tutti indistintamente promuovono il talento, sostenendo la qualità. Un ruolo di spicco lo ricoprono i territori, che si inseriscono a pieno titolo nell’offerta per l’audiovisivo, con location, maestranze specializzate e tecnologia.
Lo ha confermato l’intervento di Renate Ranzi, Head of IDM Film Commission Südtirol: “Ospitare in Alto Adige l’AVP-Summit è un’occasione preziosa per rafforzare le coproduzioni internazionali e promuovere il territorio. Vogliamo essere un ponte culturale ed economico non solo tra Nord e Sud, tra l’Italia e le aree di lingua tedesca, ma anche per tutti gli altri Paesi che vogliono portare i loro set in Alto Adige”. Lo scorso anno IDM Film Commission Südtirol ha sostenuto complessivamente ventisei progetti. Tra questi, ben otto sono coproduzioni internazionali, a testimonianza dell’attrattiva crescente dell’Alto Adige per i partner internazionali. Assiste le case di produzione che presentano una richiesta di finanziamento durante l’intero processo, a prescindere dal Paese in cui hanno sede.
A confermare le parole di Renate Ranzi è stato Benedetto Habib, CEO di Indiana Production: “La nostra è una collaborazione fruttuosa, che continua da molto tempo. Abbiamo ricevuto un’ottima accoglienza dal territorio e in più eravamo immersi in una natura bellissima”.
La seconda giornata è iniziata interrogandosi sull’intelligenza artificiale. Opportunità e rischi a confronto. Se da un lato ci sono i vantaggi che l’IA offre soprattutto nel perimetro degli effetti speciali, a fare da contraltare ci sono i maggiori costi che il suo utilizzo al momento comporta. Tra le criticità si devono invece considerare gli errori in cui l’IA può incorrere, perché è in grado solo di elaborare dati in modo razionale, mentre è priva della componente empatica che caratterizza l’essere umano. Sul piano giuridico pone poi dei problemi per quanto concerne il copyright, su cui, ancora, non esiste una legislazione univoca a riguardo. Ogni Paese si sta muovendo da solo e proprio su questo è necessario lavorare per alimentare una sinergia. Secondo Nicola Serra (CEO di Palomar): “La protezione della proprietà intellettuale in Europa è frammentata e l’avvento dell’Intelligenza Artificiale non semplifica lo scenario, lasciando aperti molti interrogativi in un quadro al momento confuso. Il mercato si sta assottigliando in termini di volumi, bisogna resistere un po’, ma sapremo valorizzare tutti”, ha spiegato.
È assodato che la sfida è globale. Ma che cosa ne pensano negli Stati Uniti? Il panel Hollywood at the crossroads: adapt or perish ha fornito uno spaccato sullo stato di salute del cinema. Adattarsi o soccombere? La soluzione emersa sembra essere quella di investire in film indipendenti, con budget più bassi, in modo da coprire i costi produttivi, rallentando franchise e blockbuster.
Come ogni anno, sin dalla prima edizione, l’Audio-Visual Producers Summit è stato la cornice per l’assegnazione dei Premi Maximo. Il direttore del ripartimento Cultura italiana e Sviluppo economico dell’Alto Adige, Antonio Lampis, ha conferito uno dei premi al produttore locale Markus Frings di movie.mento per il progetto Von Fock. La serie internazionale – sostenuta da IDM Film Commission Südtirol e realizzata in coproduzione con Zolba Production, Berghein Production e con le case di produzione bolzanine movie.mento ed Albolina Film – è stata premiata in riconoscimento della sua capacità di unire talenti locali e partner internazionali in una coproduzione tra Alto Adige, Estonia e Lettonia.
Tre giorni di confronti intensi ma anche di progettualità condivise: il segnale che l’audiovisivo, per andare avanti, deve puntare sulle cooperazioni strategiche internazionali.