Ricorda la scintilla che l’ha portata a voler diventare costumista?
La ricordo perfettamente: ero iscritta all’Accademia di Belle Arti e non avevo ancora trovato la mia direzione, quando fui invitata a fare un viaggio in India. Ero seduta in una bottega per comperare un sari e il venditore, per esaltarne le qualità, li lanciava verso il soffitto. Metri di seta che si dispiegavano in aria. Rimasi folgorata dalle trasparenze e dai ricami. Capii che avrei potuto trovare una forma di espressione artistica attraverso il tessile e decisi di seguire il corso di Storia del Costume.
Quando affronta un nuovo progetto, da cosa, o da dove, prende avvio il suo lavoro di ideazione dei costumi?
L’importante per me è che la sceneggiatura offra elementi per creare un concetto che si possa realizzare, anche in termini economici, coinvolgendo regia, attori/attrici e collaboratori/collaboratrici. Nel progetto ICEMAN, di Felix Randau, abbiamo unito creazioni basate su fatti scientificamente provati a creazioni di fantasia. I costumi in pellame e pelliccia sono stati completamente realizzati a mano e non è stato utilizzato il tessuto. Prima di iniziare un progetto si usa visionare opere significative da cui trarre ispirazione, come in questo caso 10.000 B.C. e The Revenant.
Qualche consiglio per chi si approccia a questo mestiere?
Per iniziare a lavorare nell’ambito dei Costumi si possono frequentare istituti o scuole di moda e costume, fare esperienza in sartoria, iniziare come stagista per una produzione cinematografica. IDM Film & Music Commission ha organizzato workshops a riguardo. Esistono anche programmi di mentoring per chi ha già avuto esperienze nel settore. La tenacia è sicuramente una qualità necessaria.
I Local Talents 2025 sono filmmaker e professionisti del cinema altoatesini selezionati da IDM Film & Music Commission, con oltre un decennio di esperienza nel settore cinematografico locale. In queste brevi interviste raccontano cosa amano del loro lavoro e del cinema.